Eremon Edizioni - casa editrice di Aprilia, Latina - sito NON ufficiale

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Questo sito NON è il sito ufficiale della Eremon Edizioni. In questa sede, vengono semplicemente elencate alcune pubblicazione della casa editrice e il relativo link per eventuali ordini. La Eremon Edizioni pubblica un ampio genere di libro: misteri, archeologia, paranormale, arte, manualistica di vario genere, libri culturali e letterari, libri illustrati, libri sul territorio e la geografia e sulle scienza occulte. La casa editrice è anche titolare di un'agenzia di servizi editoriali, Editoria & Web, con la quale offre servizi di:

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Realizzazione siti web;

Creazione di volantini, brochure e cataloghi aziendali;

Editing;

Consulenza pubblicitaria e sul marketing;

Print on demand.


Libri editi

Gli stregoni della scienza di Roberto Volterri


Nikola Tesla, Giuseppe gli stregoni della scienzaCalligaris, Ferdinando Cazzamalli, Raffaele Bendandi, Marco Todeschini, Guido Cremonese, Pierluigi Ighina e vari altri ‘eccentrici’ ricercatori. Cosa hanno in comune questi personaggi? Essi, senza dubbio alcuno, potrebbero essere considerati degli ‘stregoni’della Scienza, forse degli eretici ‘geni incompresi’, in bilico tra la tecnologia e la scienza di stretta osservanza e quegli affascinanti territori di confine dove una creativa ‘follia’ si sposa – spesso con incredibili risultati! – con ciò che già sappiamo dell’Universo che ci circonda. Scopriremo così i primi esperimenti per la prevenzione dei terremoti ad opera di Raffaele Bendandi; conosceremo come ottenere elettricità dai mirtilli e le prime ricerche per la cura della sclerosi multipla ad opera di Giovanni Mancini e entreremo nel misterioso mondo di Coral Castle e del suo costruttore Ed Leedskalnin. Ogni Capitolo di questo libro, è arricchito da un’Appendice Sperimentale che consentirà al lettore di ripetere e rivivere le iniziali esperienze di questi solitari, eretici e a volte misconosciuti studiosi.

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Alla ricerca dei libri di Thot di Daniela Bortoluzzi


Un cannocchiale puntato thotsull'infinito, con il quale l'autrice capta i segnali che l'Universo dei misteri, in ogni momento e in ogni luogo, lancia a chi intende raccoglierli, comprenderli e decodificarli.

Un percorso di ricerca iniziato sulle tracce dei nostri predecessori su questo pianeta, diventa un viaggio insolito e mistico, la cui meta è impossibile da raggiungere in una sola vita...

Dalla Grande Piramide alla Sfinge, da Atlantide a Nazca, da Osiride a Mosè... dagli OOParts ai Cerchi nel Grano, dal Graal ai Maestri Ascesi: questi e molti altri imbarazzanti "argomenti proibiti" formano un minimo comun demoninatore in questo libro che merita di diventare un punto di riferimento per i lettori intelligenti e inquieti, quelli che si domandano: "chi sono... da dove vengo e verso dove vado?".


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I luoghi delle triplici cinte in Italia di Marisa Uberti e Giulio Coluzzi

I più la conoscono come i luoghi delle triplici cinteschema di un popolare gioco di pedine (il “filetto”), ed a lungo alla Triplice Cinta è stata attribuita questa sola valenza ludica. La troviamo graffita su rocce rupestri, sui muretti delle chiese antiche, sui gradini di vecchie case di paese. Ma il ritrovamento dello stesso schema nel complesso di graffiti simbolici lasciati su pareti in verticale da alcuni dignitari dell’Ordine Templare, prigionieri nella torre di Chinon, in Francia, apre nuove ipotesi sul suo possibile impiego. E se dietro alla Triplice Cinta fosse racchiusa una conoscenza più antica, una valenza simbolica ed esoterica legata alle caratteristiche dei luoghi e della storia che li ha interessati? Il presente saggio cerca di sviscerare in ogni aspetto la complessa simbologia dietro questo emblema arcaico e per alcuni tratti ancora misterioso. Attraverso una nutrita indagine sul territorio italiano, gli autori hanno censito un gran numero di luoghi in cui è presente la Triplice Cinta, rendendo il testo anche una valida guida pratica. Ogni lettore potrà inoltre diventare un ricercatore attivo, scoprendo e segnalando i luoghi ancora fuori da questo censimento.

Premessa

Diversi anni fa abbiamo avviato, inconsapevolmente l’uno dall’altra, un’appassionante ricerca verso una curiosa incisione che risultava essere tra quelle presenti nel castello francese di Chinon, verosimilmente lasciate da alcuni Cavalieri Templari1 ivi detenuti in attesa di sentenza. Si trattava di un graffito costituito da un triplice quadrato concentrico (Fig. 1), con diverse varianti (anche circolari) per la verità, che ricordava molto uno ‘schema’ che fin da bambini avevamo già visto sul retro di molte scacchiere: il gioco del Filetto o ‘Mulino’2. I Templari cercavano un passatempo, organizzando ‘sfide’ a due giocatori nonostante il tetro ambiente di detenzione e l’incertezza sul loro futuro?

Il dubbio che non fosse proprio così ci venne per un’immediata riflessione: come si può giocare su uno schema se questo è posto in posizione verticale? Forse le pedine speciali dei templari sfidavano la gravità? Non era possibile e pertanto – sempre inconsapevoli l’uno degli studi dell’altra – abbiamo avuto il desiderio di documentarci maggiormente. Perché? Se non si fosse trattato di Templari questa Ricerca avrebbe mai avuto motivo di essere intrapresa? Ancora non lo sappiamo. Tuttavia dobbiamo dire che essa è iniziata molto tempo prima che ‘scoppiasse’ la ‘templarimania’, o che ci accostassimo ad una letteratura coinvolgente la sfera ‘esoterica’.


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Bogus racconta... Fate e ninfe di Tiziana Trimboli, Alessandro Scoccia e Azzurra Tacente

Il secondo volume della serie "Bogus Racconta" è dedicato, in questa occasione, al fantastico mondo delle Fate e delle Ninfe. Un'interessante lettura su tutto ciò che riguarda la vita, le tradizioni e le abitudini di queste affascinanti creature del Piccolo Popolo.Fatina

Il libro, arricchito da una fateserie di bellissime e dettagliate illustrazioni ci porterà alla scoperta di tutti i segreti degli Fate. Conosceremo così le Fate dell'Acqua, le Fate del Fuoco, le Fate della Terra, quelle dell'Aria e le Fate Oscure. Verremo a conoscenza di tutti i loro straordinari poteri e i loro rapporto con la Natura e con gli altri abitanti del Mondo Fatato. Non mancheranno interessantissime notizie sulle Feste delle Fate e sulle loro tradizionali musiche e danze.

Bogus Racconta... racchiude inoltre, introvabili notizie sul misterioso mondo delle Ninfe:
conosceremo così Le Ninfe dFatinaell'Acqua, della Terra e del Grano e i loro rapporti con le Fate.

Ma non è tutto! Scopriremo la magia degli Spiriti delle Acque e dei Fuochi Fatui; incontreremo la Fata Morgana e Pan con la sua corte...

Insomma, tutto questo fa di "Bogus Racconta... Fate & Ninfe " una novità assoluta in campo editoriale, un libro prezioso per tutti gli appassionati del genere che non mancherà di divertire, appassionare e soprattutto, meravigliare...

Estratto

Il giorno era quello prestabilito: passato esattamente un anno dal nostro primo incontro ci accingevamo a raggiungere il nostro amico, Bogus dei McWhisky d’Irlanda, un piccolo quanto stravagante gnomo viaggiatore.

Bogus, il quale ci aveva permesso di chiamarlo amichevolmente “Bogy”, terminati i suoi incredibili racconti su Gnomi e Troll ci aveva dato appuntamento al prossimo equinozio d’autunno per fornirci altre preziose informazioni sui più affascinanti esseri che popolano il mondo del piccolo popolo, le fate e le ninfe.

Gironzolavamo per il bosco già da qualche ora, sembrava estremamente difficile ritrovare la strada per la vecchia casupola nella quale avevamo incontrato Bogy per la prima volta…era stato tutto frutto della nostra fantasia? Avevamo sognato quell’incredibile incontro?

Stanchi e sconsolati decidemmo di fermarci un po’ per riposare. Uno di noi stringeva tra le mani una bottiglia di buon vino rosso, “Mi raccomando, che sia uno dei più pregiati…” - ci aveva raccomandato il nostro amico - “un vero e proprio prezioso nettare per i palati più raffinati”. Dovevamo mantenere la promessa: una bottiglia di buon vino in cambio di una cospicua manciata di storie.

Ma della vecchia casa del bosco, di Bogus e delle sue storie, neanche l’ombra.

Avevamo iniziato il nostro cammino all’alba, ed ormai, in quella frizzante mattina d’autunno, il sole splendeva in tutto il suo calore… All’improvviso, un rumore alquanto sospetto attirò la nostra attenzione. Dei piccoli ma pesanti passi facevano scricchiolare le croccanti foglie cadute dagli alberi. Difficilmente quell’esserino si distingueva dai colori dell’autunno: era una tartaruga terrestre dal collo abbastanza rugoso, che si dirigeva con fare determinato verso una precisa direzione (da patto non possiamo dirvi quale!). Decidemmo di seguirla, anche perché emetteva dei suoni strani per una tartaruga, quasi borbottava, come se qualcuno le avesse fatto un grave torto o l’avesse presa per il naso. Quatta quatta, la tartaruga ci condusse davanti la vecchia casa.

Non ci pensammo due volte: eravamo sicuri che le nostre mete coincidessero e decidemmo di ricambiare il favore alla vecchia tartaruga evitandole la fatica di trasportare il suo pesante guscio per altri tre metri.

La porta scricchiolò appena fu spinta.

“Tòh chi si rivede! Voi umani non siete certo tipi mattinieri… sapete da quanto tempo vi aspetto? Saranno almeno due quarti di Luna ed uno di Sole! Vi ho aspettato solo per… l’avete portata vero?”

Gli mostrammo fieramente la bottiglia, il vecchio Bogy la abbracciò, senza pensarci due volte, come un vecchio parente che non vedeva da anni.

Ma l’idillio fu alquanto breve… Bogus si accorse subito dell’ “intrusa”.

“Per mille orchetti gobbi! Come diavolo ha fatto a trovarmi questa vecchia bacucca?”

La tartaruga emise dei versi che affermavano tutto il suo disappunto nei confronti della poco amichevole accoglienza da parte di Bogy.

“Niente da fare. Il pagamento non avverrà perché il servizio è stato alquanto scadente: lento e noioso! Sono uno gnomo dinamico io!”

La tartaruga borbottò animosamente, mentre Bogus, con aria di sufficienza, non aveva la minima intenzione di ascoltare le sue ragioni.

“Niente da fare ! Non ti cedo un quartino del mio vino in cambio del passaggio che mi hai dato… già ti sei mangiata tutta l’insalata che avevo nello zaino! Adesso ti faccio star zitta io!”
Bogus prese un sassolino e lo lanciò contro una trave pericolante. Questa cadde rumorosamente poco distante dalla povera tartaruga.

Tutta impaurita, la poverina si ritirò nel suo guscio.

Bogus si accomodò, come se nulla fosse, sulla malcapitata.

Estrasse dalla tasca la sua pipa e finalmente ci rivolse la parola.

“Scusate per l’inconveniente, colleghi scrittori. Dovete sapere che le tartarughe sono tipi dalla testa dura. Non amano scendere a patti ma basta un po’ di rumore per farle ritirare ore ed ore nel loro guscio. Allora… dove eravamo rimasti? Ah, vi avevo promesso di raccontarvi le mie incredibili avventure nel mondo delle fate e delle ninfe…Dunque, ricordo quella volta che…”

Orecchie tese ed occhi aperti, amici: il viaggio è appena iniziato!


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Dei del cielo dei della terra di Giorgio Pastore

Dèi del cielo, dèi della Terra è un viaggio alla scoperta di noi stessi, attraverso l’analisi di antichi miti e leggende, che ci raccontano di un mondo precedente il nostro, sepolto dalle sabbie del tempo. Come nacque la vita sulla Terra? Come nacque l’uomo? E, perché questi è così diverso da tutti gli altri esseri viventi di questo pianeta? Queste sono solo alcune delle domande alle quali in questo libro si cercherà di rispondere, risalendo adei del cielo dei della terra ritroso nel tempo, per giungere su Atlantide, il mitico continente sommerso in una sola notte, in un’era nella quale gli dèi parlavano ancora agli uomini. Queste stesse divinità, sopravvivono nel tempo, in tutte le tradizioni del mondo antico. Muta il loro nome, ma non il loro volto. Sopravvivono negli antichi miti dei popoli, nei sabbiosi reperti archeologici, in meravigliose tracce che lo studioso moderno segue, nella speranza di scoprire la verità sull’uomo e sulla sua genesi. È nostro dovere conoscere chi siamo, indagare il passato alla ricerca delle nostre origini e delle risposte alle domande che pesano da millenni sull'odierna civiltà. L’umanità di oggi è il risultato di una lunga evoluzione che potrebbe trovare il suo inizio in un paradiso terrestre reale, divenuto un mito solamente in seguito. I sacri testi dell’umanità, i miti e le leggende che sempre nascondono un fondo di verità, ci narrano di un mondo ancestrale, fantastico, prodigioso e per molti aspetti incredibile. Esseri divini, creatori dell’umanità, visitavano il mondo a bordo di meravigliosi carri celesti, gli stessi oggetti volanti non identificati che, secondo alcuni ufologi, ancora oggi solcano i nostri cieli. In molti antichi testi e in preziosi manufatti sopravvissuti fino ai giorni nostri, ritroviamo straordinarie cronache di un passato ormai dimenticato, che attende ancora di essere svelato. Quando ne saremo in grado, potremo dare un nome a tutti quei reperti “impossibili” presenti nei musei, agli anacronismi scoperti dagli archeologi, a civiltà ancora senza volto, ai costruttori delle piramidi o di altre meraviglie simili, ma questo cammino si presenta ancora lungo e tortuoso. Questo libro vuole essere un contributo, un ulteriore passo verso la verità, un traguardo sempre più difficile da raggiungere, perché più soli sorgono, più lune crescono, più sono le cose che l’uomo dimentica. Già molto è andato perduto. Non lasciamo che i detriti del tempo che scorre impetuoso coprano le ultime tracce di questo prezioso passato, solo così potremo avere una visione completa del nostro essere, solo così, svelando il mistero delle nostre origini, potremo plasmare, concepire e dare un senso al nostro futuro, evitando di ripetere i medesimi errori che in un remoto passato furono la causa del tramonto di intere civiltà.


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Gatto, magia e mistero di un disegno divino di Ada Pavan Russo

In questo libro, nettamente diverso da quelli in commercio, nei quali si parla spesso del gatto in modo scientifico o manualistico, l’autrice ha posto l’attenzione soprattutto sull’aspetto esoterico del gatto e gli eventi che ne sancirono fortuna e disgrazie. Ne ha studiato la natura “magica” e il suo speciale rapporto-legame con le donne insieme alle quali ha spesso condiviso le sorti.

Dopo una succinta ma gattoindispensabile descrizione sull’origine della sua specie, il lettore si troverà catapultato nell’antico Egitto, terra magica dove il gatto era considerato una divinità: la dea Bastet. Passando attraverso la religione egizia, un excursus in cui ogni pianta e animale rappresentavano l’anima di una divinità, arriveremo a scoprire che il gatto era l’anima di Iside. L’importanza che gli Egiziani davano al nostro amico felino era proprio questo suo lato sacro che, per il suo legame alla Grande Madre Iside, più tardi l’avrebbe collegato anche a Venere e Diana.

Non vi dovrete stupire, quindi, se l’aspetto del gatto legato al femminino sacro vi accompagnerà per buona parte di questa lettura. Il gatto, attraverso la penna dell’autrice, cercherà di rivelarvi il suo spirito arcano, tanto temuto e perseguitato nel Medioevo, periodo buio d’ignoranza e superstizione.

Non sarà un percorso facile. Questo testo intende condurvi alla scoperta del mondo più intimo del gatto in un modo in cui nessuno ha forse mai fatto prima, lungo un itinerario misterico inesplorato…

Dall’antichità al Medioevo, dall’Inquisizione alla caccia alle streghe, il viaggio sarà spesso scomodo e angosciante, ma necessario per comprendere al meglio le origini e l’indole del nostro amico gatto...

Il gatto nel medioevo: la persecuzione

Abbiamo già visto in precedenza che molte streghe, amiche dei gatti, per alcune pratiche magiche, ricorrevano a particolari unguenti. Le maghe di Tessaglia erano le progenitrici dirette delle streghe e delle fattucchiere medievali che con unguenti e altro ancora potevano trasformare se stesse e gli uomini in animali (non solo, ma anche in piante!). Durante la notte viaggiavano nel cielo in cerca di avventure amorose. Nella tradizione greca tale trasformazione era molto frequente; un tipico esempio è quello della maga Circe, che tramutò i compagni di Ulisse in porci.

Mentre in Oriente le streghe tramutavano gli uomini in bestie, in Occidente sono le streghe stesse ad assumere le sembianze di animali, specialmente in quello da loro preferito, cioè il gatto.

Ritorniamo al famoso libro di Apuleio Le Metamorfosi, conosciuto come l’Asino d’Oro; è sempre Lucio che racconta:
“[...] finché un giorno Fotide corse da me tutta agitata e mi disse che la sua padrona Panfile, non essendo ancora riuscita a combinare niente per il suo fuoco amoroso con i soliti sortilegi, questa notte si sarebbe trasformata in uccello [...]. Per prima cosa Panfile si tolse tutte le vesti, poi, aperto un cofanetto, iniziò a tirarne fuori tanti piccoli flaconi. Tolse il tappo ad uno di essi, prese dell’unguento, se lo strofinò a lungo sulle mani e poi su tutto il corpo, dalle le unghie fin sopra ai capelli. Parlò a lungo con la lucerna e alla fine si mise a scuotere tutto il corpo... con dei sussulti ondeggiò pian piano, e in questo modo ecco che le spuntano delle morbide piumette, e poi delle piume più robuste. Il naso si indurisce e si inarcano le unghie diventando adunche [...]. Panfile è divenuta gufo, fa piccoli salti e in men che non si dica vola via nel cielo ad ali spiegate. [...] Così Panfile si è trasformata con le sue grandi arti” [...].

Se Marziale aveva deriso i culti egizi per via dell’adorazione dei gatti e altri tipi di animali, Luciano, scrittore e sofista greco, non fu da meno. Il malcontento per la diffusione e la popolarità dei culti di Iside e Bubastis in tutta Europa, si può riscontrare nelle invettive lanciate da alcuni autori cristiani, a partirCavalcatura gattoe dal terzo fino al sesto secolo d.C.

Nelle Lettere ai Romani (60 d.C.) Paolo gia scriveva: “Mentre si dichiarano sapienti, sono stolti e hanno scambiato la gloria dell’incorruttibile Dio con l’immagine dell’uomo corruttibile mescolandoli con uccelli, quadrupedi e rettili”.
Gli fece eco il Patriarca di Alessandria d’Egitto Atanasio (328-346 d.C.), che protestò contro l’adorazione di animali “odiosi” come i gatti…

E’ in questo contesto che i Padri della prima Chiesa - non amando i “vecchi culti” (soprattutto quelli di Diana, di Freya, di Iside e di Bubastis), cominciarono a muovere accuse contro le presunte adorazioni di animali, soprattutto di quello che in seguito avrebbero considerato il più diabolico di tutti: il gatto.

Le contestazioni e l’accanimento violento contro i Culti Misterici, rappresentavano per la madre chiesa una questione vitale in quanto, a loro dire, tali culti potevano nascondere aspirazioni rivendicative e pericolose in grado di minare il potere del clero. Con questi presupposti, si diede il via ad una vera e propria caccia agli eretici e alle streghe: violenze d’ogni tipo, persecuzioni verso uomini, donne e animali… una vera e propria ecatombe. Questa macchia di sangue si espanderà a dismisura in tutta Europa portando al rogo ben 12 milioni di persone. Il rogo comunque non era il peggiore dei mali: non bisogna dimenticare le diaboliche torture che per indurre alla confessione venivano eseguite sull’accusato portandolo alla morte o alla pazzia a causa dei forti dolori patiti.

Furono altresì torturati e bruciati da otto a dieci milioni di gatti: la loro unica colpa era quella di rappresentare gli “Antichi Culti”.

La Chiesa Cristiana per quasi trecento anni rimase fedele agli insegnamenti di Cristo e, nella maggior parte dei casi, la nuova fede, non andava mai ad intaccare quella degli antichi culti pagani. Ed è proprio in questo periodo che la Chiesa svolse un ruolo fondamentale… I suoi adepti erano ben considerati presso la popolazione: svolgevano compiti come tutti gli altri uomini, si spostavano per piccole missioni, evangelizzavano, predicavano, erano diaconi, vescovi; insomma tutto veniva svolto come nella migliore tradizione gnostica…

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Lazio, i luoghi del mistero di Luca Bellincioni e Daniela Cortiglia

l Lazio è la regione dei laziomutamenti improvvisi e dei mille paesaggi, delle civiltà arcaiche e dell’antichissima presenza umana. E’ una terra dalle emozioni forti e sottili e allo stesso tempo estremamente eterogenea e in larga parte ancora sconosciuta ai più; per questo lontana, nel complesso, dalle facili etichette e dai banali stereotipi del turismo moderno. Esiste poi un Lazio diverso, affascinante e inesplorato, spesso ignorato dalle guide più conosciute e che tuttavia non mancherà di sorprendere il viaggiatore curioso e avventuroso. Isole galleggianti, laghi che scompaiono e riappaiono periodicamente, impronte di santi, demoni e miscredenti, simboli e chiese templari. Poi ancora, presenze spettrali, città morte e castelli infestati, acropoli ciclopiche, voragini impressionanti e grotte arcane, percorsi iniziatici scolpiti nella roccia, avvistamenti ufo. Sono, queste, soltanto alcune delle suggestioni del Lazio segreto, che in questo libro ci proponiamo di svelare al lettore. La guida descrive in maniera approfondita ben 50 località, suddivise in 5 itinerari corrispondenti ad altrettante aree storico-geografiche della regione, con indicazione dettagliate su come arrivare sul posto e su come elaborare itinerari di più giorni. E' presente inoltre un'appendice che elenca altri numerosi siti "misteriosi" ed "insoliti" che è possibile abbinare alla visita di quelli principali, per un totale di quasi 100 siti citati. I testi sono redatti in un linguaggio assieme diretto e colto che non mancherà di affascinare il lettore, introducendolo in modo perfetto alla scoperta di luoghi magici e arcani.

Il Lazio è la regione dei mille paesaggi e delle mille culture, dei mutamenti improvvisi e dell’antichissima presenza umana: una terra estremamente eterogenea e per questo lontana, nel complesso, dalle facili etichette e dai banali stereotipi del turismo moderno. Da sempre vissuto all’ombra di Roma, il Lazio è ancora troppo poco apprezzato nella sua interezza.
Eppure, nel passato il Lazio accolse una delle espressioni più alte e nobili del concetto di “viaggio”: Roma e i suoi dintorni furono infatti la meta privilegiata del Grand Tour, fenomeno culturale di vasta portata, sviluppatosi dalla seconda metà del Settecento fino ai primi del Novecento, che vide protagonisti artisti, letterati e studiosi provenienti da tutta l’Europa (e soprattutto da Francia, Inghilterra e Germania), che consideravano il “viaggio in Italia”, e la riscoperta della sua ricchezza ambientale ed artistica, come un fondamentale momento di crescita intellettuale e persino spirituale. Giunsero, così, nomi illustri, quali Byron, Goethe, Stendhal, Gogol, Gregorovius, Lawrence e altri, attratti innanzitutto dalla superba e drammatica grandezza delle rovine dell’Urbe, disseminate nelle lande ondulate della Campagna Romana, ma anche dalle vestigia del misterioso popolo etrusco, dalle bellezze e dal clima dei Castelli Romani, dallo scenario selvaggio delle Paludi Pontine, dalle tradizioni remote e dai monumenti leggendari della Ciociaria.

Ancora oggi, e nonostante le gravi manomissioni operate dalla materialistica e consumistica società moderna, il Lazio può riproporre in molte zone i vecchi, cari paesaggi del Grand Tour: dalle inaccessibili forre, dalle selve e dai grandi altopiani della Tuscia ai romantici laghi di Vico, Nemi e Bolsena, dalle gole e dalle grandi foreste appenniniche alle verdi colline della Sabina, dalle solitarie città morte alle acropoli megalitiche degli ernici e dei volsci.

Esiste poi un Lazio diverso, affascinante e spesso ignorato, e che tuttavia non mancherà di sorprendere il viaggiatore curioso e avventuroso. Un Lazio “insolito e misterioso” che prenderà il cuore dell’amante del fantastico come del decadente, del grandioso come dell’essenziale. Isole galleggianti, laghi che scompaiono e riappaiono periodicamente, avvistamenti di ufo, impronte di santi, demoni e miscredenti, simboli e chiese templari, presenze spettrali, città perdute e castelli infestati, mura ciclopiche, voragini impressionanti e grotte arcane, percorsi iniziatici scolpiti nella roccia: sono, queste, soltanto alcune delle suggestioni del Lazio segreto, che nel presente lavoro ci proponiamo di svelare al lettore. Sfogliando queste le pagine, talvolta egli incontrerà luoghi o singoli monumenti veramente sconosciuti e negletti ai più; in altri casi, viceversa, ritroverà mete già famose, qui descritte però secondo un taglio inedito, volto a sottolinearne il lato meno noto e più accattivante, gli elementi meno scontati e più singolari.

La guida, ovviamente, prende spunto in primo luogo dall’immenso patrimonio di miti, leggende e tradizioni del Lazio, ove ogni città, paese, borgo e casale custodisce le memorie di gesta eroiche e fiabesche, celebri eventi storici, fenomeni sovrannaturali e apparizioni divine. Ma, soprattutto, lungo i vari itinerari si tenta di offrire una chiave interpretativa dei legami strettissimi ed insospettabili che intercorrono tra molti dei siti “insoliti e misteriosi” della regione. Legami che spesso vanno a tracciare veri e propri “percorsi occulti” che non mancheranno di sedurre il lettore, soprattutto nel momento in cui egli – ce lo auguriamo – si recherà sul posto di persona.

Ed è proprio la spinta ad uscire di casa, ad osservare e a conoscere che anima lo spirito di questo libro: si vuole infatti rendere il lettore protagonista nella riscoperta di luoghi splendidi e di straordinario interesse, ma che talvolta, purtroppo, risultano abbandonati all’incuria o al degrado, in attesa di un recupero e di una giusta riconoscenza: in poche parole, in attesa di ritornare ad essere viva testimonianza di una civiltà pluri-millenaria, ad essere modello di un’evoluzione della nostra cultura e della nostra società.

Evoluzione che, oggi più che mai, passa per lo sviluppo di un atteggiamento rispettoso verso l’ambiente e di una sensibilità profonda nei confronti della bellezza e della vitalità insite nell’arte, nella natura e nel paesaggio. Una sorta di “rinascita”, dunque, che risulta urgente e indispensabile, se non vogliamo perdere assieme i segni del nostro passato e le ragioni del nostro futuro.

Gli itinerari:

Il libro è suddiviso in cinque itinerari geografici, tracciati da Sud a Nord sulla base sia dei caratteri di omogeneità storico-ambientale delle varie zone sia dei relativi collegamenti viari, delineando così esplicitamente cinque soggiorni diversi nel “Lazio segreto”:

L’Agro Pontino, i Monti dei Volsci e la Riviera di Ulisse
La Ciociaria
La Campagna Romana e la Valle dell’Aniene
La Sabina e il Reatino
La Tuscia Romana e Viterbese

Come si verrà a notare leggendo, in ogni itinerario spicca un argomento specifico, che identifica e distingue quell’area rispetto alle altre: nel primo itinerario prevale un’attenzione alle numerose tracce lasciate sul territorio dall’oscuro Ordine dei Cavalieri Templari; nel secondo itinerario a farla da padrone sono invece le “città dei ciclopi”, che la leggenda vuole fondate da Saturno; nel terzo itinerario, poi, ci si immerge nel fascino di scorci romantici e sorprendenti fenomeni naturali; nel quarto itinerario è evidenziata la sacralità e la spiritualità emanate da eremi, conventi e abbazie; infine, nel quinto itinerario sono descritti alcuni dei “luoghi magici” e dei “paesaggi fantastici” che caratterizzano l’Alto Lazio.

Ma questa suddivisione, certo utile, non deve trarre in inganno: in realtà, sarà curioso notare come ognuno degli argomenti affrontati si possa ritrovare lungo tutti gli itinerari, e sarà divertente per il lettore tessere il filo, talvolta sottile e sorprendente, che li lega reciprocamente.

Come è descritto ogni singolo sito:

Per ogni sito inserito nella guida, è presente una trattazione (più o meno ampia a seconda dei casi) delle sue valenze ambientali e dei suoi elementi misteriosi ed insoliti. Tale trattazione è a sua volta ripartita in diversi paragrafi che rendono la lettura più scorrevole e che permettono un immediato sguardo d’insieme delle “cose singolari” che caratterizzano ogni luogo. Alla fine del testo, inoltre, è presente un casella che (alla voce “Appunti di Viaggio”) riporta tutte le informazioni fondamentali che servono per raggiungere il posto ed eventualmente per completare la gita nella giornata: dalle indicazioni stradali all’accesso al sito, dai luoghi (spesso altrettanto misteriosi) da vedere nei suoi dintorni alle modalità di visita.

Buon viaggio!

Gli Autori
Daniela Cortilia
Luca Bellincioni


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